Ostetricia dolce. VBAC è l’acronimo inglese per Parto Vaginale dopo Cesareo (Vaginal Birth After Cesarean), cioè partorire “naturalmente” dopo cesareo.
La dottoressa Cavalieri da anni si occupa nello specifico di un progetto volto a diffondere a Roma la possibilità del percorso VBAC, parto naturale dopo taglio cesareo.
In particolare oltre alla pratica clinica, si è interessata al diffondere le evidenze scientifiche a riguardo sia tra il personale sanitario che tra le gestanti mediante interviste, video, incontri e stesura di consensi informati aggiornati.
Il cesareo cosiddetto “dolce” è una tecnica chirurgica che unisce alla tecnica classica nell’eseguire un taglio cesareo, una serie di accortezze per quello che riguarda anche l’aspetto emotivo e intimo della mamma e del papà.
In pratica si tratta di un cesareo eseguito secondo la tecnica standard ma con la possibilità, per esempio, di avere una persona che accompagni la mamma in sala operatoria che solitamente è il papà. Nel momento in cui il bimbo nasce si cerca di farlo in maniera poco traumatica, quindi, un’estrazione piuttosto dolce, non troppo rapida e se possibile lasciando il sacco amniotico integro fino alla fine. Una volta che il bimbo nasce e, ovviamente, se il bimbo sta bene, ma presumibilmente è così, si passa direttamente alla mamma con un contatto pelle a pelle precocissimo; si è visto che lo “skin to skin” è fondamentale per l’inizio di un buon rapporto madre-bambino nonché anche per un avviamento migliore dell’allattamento.
In alcuni ospedali c’è addirittura la possibilità, in alcuni casi, di lasciare il cordone integro per qualche minuto, per permettere al sangue placentare di fluire attraverso il cordone al bambino quando solitamente durante un cesareo si taglia immediatamente; sono delle piccole attenzioni che però fanno la differenza per una mamma e per un papà.