Specialista in Ostetricia e Ginecologia – Roma
Specialista in Ostetricia e Ginecologia – Roma

Menopausa: cos’è e cosa cambia

Menopausa: che cos’è, quando arriva e cosa cambia

Si parla di menopausa dopo 12 mesi di assenza di mestruazioni, ma in effetti i primi cambiamenti ormonali iniziano circa 5-6 anni prima (premenopausa).

Esiste poi una menopausa indotta che si verifica quando le ovaie vengono danneggiate in maniera permanente da trattamenti medici o quando vengono asportate chirurgicamente.

In menopausa conclamata le ovaie hanno cessato la loro attività e dunque una gravidanza spontanea è impossibile.

Viceversa, nella fase di premenopausa (anni che precedono la menopausa) la gravidanza, seppure poco comune, è possibile.

La sindrome menopausale, di entità molto variabile da donna a donna, comprende sintomi vasomotori (vampate e sudorazioni) e sintomi psicologici (ansia, irritabilità, difficolta di concentrazione, calo della libido) che di per sé possono interferire con le normali attività quotidiane ma anche con il rapporto di coppia.

A ciò possono aggiungersi cambiamenti fisici, quali aumento ponderale con deposizione del grasso corporeo prevalentemente nella zona addominale e toracica, aumento della peluria in zone quali viso e torace, diradamento dei capelli e dei peli pubici.

Tali cambiamenti rendono il corpo della donna meno femminile e contribuiscono ad una ulteriore problematica nell’accettazione di sé e nel rapporto di coppia.

L’età media della menopausa naturale nei paesi occidentali è 51 anni, ove con menopausa si intenda la cessazione permanente delle mestruazioni.

L’età della menopausa naturale è soggettiva ed esistono diversi fattori che possono influenzarla:

  • la familiarità o genetica, il BMI (un basso BMI anticipa età menopausale),
  • il fumo (anticipa di circa 2 anni l’età menopausale),
  • le gravidanze (numerose gravidanze posticipano età menopausale),
  • l’uso prolungato di alcuni farmaci quali antiepilettici, depressivi e alcuni chemioterapici anticipa l’età menopausale.

L’uso di pillola e l’età della prima mestrauzione non sono correllati all’età menopausale.

Il calo degli estrogeni (più rapido ) e quello degli androgeni (più lento) portano ad una progressiva  atrofia urogenitale, cioè ad una secchezza e ad un assottigliamento delle mucose dell’apparato uro genitale (utero, vagina, vescica, uretra), che sono tessuti bersaglio degli ormoni sessuali.

La progressiva riduzione di ormoni sessuali potrà causare quindi sintomi quali vaginiti, dolore nei rapporti, cistiti, incontinenza urinaria ma anche visivamente ad una involuzione dei genitali esterni che appariranno con il tempo sempre più scarsamente lubrificati, ipotrofici e pallidi.

La sindrome urogenitale è curabile facilmente con prodotti ad azione locale quali ovuli, creme o gel.

I più efficaci sono i prodotti a base di estrogeni, ma esistono anche prodotti lubrificanti e idratanti non ormonali.

Altra terapia efficace per la atrofia genitale è l’utilizzo di specifici trattamenti laser.

In menopausa è raccomandata una moderata attività fisica aerobica per almeno 150 minuti a settimana, oppure una attività aerobica intensa (ad esempio jogging) per almeno 75 minuti a settimana.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:

Menopausa: non sempre la libido è in calo

Prenota una visita di controllo presso gli studi della Dott.ssa Anna Paola Cavalieri

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *