Focus Menopausa: malattie cardiovascolari e demenza
Nello scorso articolo abbiamo introdotto il tema delle complicanze a lungo termine della carenza estrogenica, ovvero quelle patologie che si manifestano prevalentemente nella post menopausa e che sono in parte legate alla carenza ormonale di questo periodo della vita della donna.
Le complicanze a lungo termine oltre alla osteoporosi, di cui abbiamo già discusso, comprendono le malattie cardiovascolari e alcune forme di demenza.
Con la menopausa si verifica un fisiologico innalzamento del valore ematico di trigliceridi, colesterolo e glicemia.
Si innalzano anche i livelli di pressione arteriosa e si verifica un certo aumento del peso corporeo, specie a livello addominale.
Tutti questi fenomeni rappresentano dei fattori di rischio importanti per patologie metaboliche (sindrome metabolica, diabete tipo 2) e arteriosclerotiche (angine, infarto, ictus, trombosi).
Nelle donne in menopausa le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte, mentre prima della menopausa l’incidenza è di gran lunga inferiore a quella del sesso maschile.
È noto l’effetto protettivo sul cuore degli ormoni sessuali femminili durante la vita fertile. Con la menopausa tale effetto cessa.
Particolarmente a rischio sono le donne che entrano in menopausa in età precoce.
Uno studio recente pubblicato su Lancet Health ha dimostrato come le donne che avevano raggiunto la menopausa tra i 40 e i 44 anni presentassero un rischio cardiovascolare aumentato del 40% rispetto a quelle entrate in menopausa a 50 anni.
Sarà pertanto fondamentale concentrarsi sulla riduzione del proprio rischio cardiovascolare e metabolico attraverso un corretto stile di vita (alimentazione sana e controllo del peso, attività fisica, riduzione dello stress, no fumo).
Infine, è stato dimostrato come gli ormoni femminili estrogeni rappresentino un elemento protettivo per il cervello femminile, con azione neuroprotettiva diretta.
Con il calo estrogenico della postmenopausa, le cellule neuronali del sistema nervoso diventano più vulnerabili nei confronti dei processi degenerativi associati all’ invecchiamento. Aumenta pertanto con il tempo l’incidenza di deficit cognitivi.
Anche qui è stato dimostrato quanto sia importante un coretto stile di vita per proteggere il proprio cervello prevenendo o ritardando lo sviluppo della demenza.
L’OMS suggerisce di praticare attività fisica, smettere di fumare, seguire una alimentazione ricca di prodotti antiossidanti (pesce, frutta, verdura).
La dieta mediterranea in particolare è efficace a tal riguardo in quanto ricca di vitamine del gruppo B, E e acidi grassi polinsaturi.
É inoltre importante evitare alcool, controllare regolarmente i valori di pressione arteriosa, colesterolo, trigliceridi, glicemia e, ove necessario, assumere le terapie prescritte.
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