Specialista in Ostetricia e Ginecologia – Roma
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Pap test doloroso – Caso clinico #13

Pap test doloroso – Caso clinico #13
Conosco per la prima volta Antonella al sesto mese di gravidanza, ha cambiato città e quindi ginecologo.

La gravidanza sta andando bene e così prosegue fino a parto. La modalità del parto sarà il cesareo, visto che Antonella ha già avuto un precedente taglio cesareo due anni prima e, sebbene sia possibile un parto vaginale, preferisce ripetere il cesareo.

Tra le motivazioni che la spingono a preferire il parto cesareo mi racconta il profondo dolore e fastidio che lei percepisce durante la visita vaginale, fino a dirmi che una volta durante un pap test è svenuta per il dolore misto forse a paura.

Così con un cesareo programmato nasce Beatrice.

Passano i mesi e arriva il momento in cui Antonella deve sottoporsi al pap test. Prende appuntamento con me e rimanda un paio di volte, perché questo esame la spaventa davvero tanto.

Arriva finalmente il giorno dell’appuntamento e Antonella, che ha affrontato un cesareo, anzi due, con grande forza e coraggio, è terrorizzata. Sul lettino non riesce a mantenere la posizione e tende a chiudere le gambe alla sola vista dello speculum.
Cerco di farla distrarre, ci scherziamo su, ma Antonella suda freddo. Non è la prima volta che mi capita di vedere donne così spaventate dal pap test, che si scusano dicendomi “mi dispiace è più forte di me ma è un dolore che proprio non sopporto e contraggo i muscoli senza volerlo, le mie amiche mi dicono che è una passeggiata ma io non riesco a rilassarmi, lo so è colpa mia etc etc

Queste parole mi colpiscono sempre, le donne si colpevolizzano quando spesso il problema non dipende da loro.

Difatti nella mia esperienza ho potuto capire che, a parte rari casi di vaginismo, nella maggior parte dei casi come quello di Antonella c’è semplicemente un problema anatomico che, se non individuato prima da chi esegue il pap test, porta ad eseguire un esame molto fastidioso per la donna che lo subisce.

Nel pap test si introduce uno speculum (ce ne sono diverse misure), con il quale poi si “allargano” le pareti della vagina per visualizzare il collo dell’utero dove poi in pochi secondi si esegue il prelievo.

Il prelievo in sé non è doloroso, quello che può invece esserlo è l’introduzione dello speculum e la “ricerca del collo ” allargando a dismisura e andando a muovere lo speculum quando non si visualizza facilmente il collo dell’utero.

In alcune donne il collo può essere in una posizione diversa da quella solita, molto più profondo o magari molto laterale. Per cui introducendo alla cieca lo speculum poi si rischia di dover cercare il collo dando molto fastidio alla donna, che contraendo i muscoli peggiora la situazione rendendo l’esame doloroso.

Per cui, soprattutto in situazioni come quella di Antonella, in cui già il racconto ci può far capire che probabilmente il collo uterino non è facilmente raggiungibile, sarà molto importante valutare prima dell’esame la posizione e la profondità del collo e le dimensioni della vagina, in tal modo si può scegliere lo speculum di dimensioni giuste e orientarlo subito nella direzione giusta, rendendo l’esame più rapido e meno doloroso.

Così con molta pazienza spiego tutto ad Antonella e riusciamo ad eseguire il pap test senza grossi problemi.

Il giorno dopo Antonella mi manda questo messaggio che ho il piacere di condividere con voi…

Pap test

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