Attività fisica in gravidanza e modalità del parto. È ormai noto come l’attività fisica in gravidanza sia associata ad un rischio ridotto di sviluppare complicazioni quali diabete e ipertensione gestazionale .
I dati invece sull’impatto dell’attività fisica sulle modalità del parto sono minori.
A tal proposito è stato pubblicato nel 2021 un interessante studio su un ampio campione di donne : “The impact of physical activity during pregnancy on labor and delivery “.
In tale lavoro sono state studiate 811 donne in gravidanza, dividendole in categorie diverse a seconda del livello di attività fisica svolto durante la gravidanza.
Per attività fisica non si è considerato solo lo sport ma anche lo stile di vita (sedentario o no), i lavori domestici in casa, etc.
Sono state escluse gravidanze gemellari e con patologie fetali.
Lo studio ha analizzato sia travagli spontanei che travagli indotti.
I dati raccolti hanno mostrato che non vi è differenza tra in vari gruppi per quanto riguarda la percentuale di tagli cesarei in travaglio, parti operativi (ventosa o forcipe ) e lacerazioni del perineo.
È invece emersa una associazione significativa tra attività fisica più intensa e durata minore della fase attiva del travaglio.
Possiamo dunque concludere che l’attività fisica in gravidanza riduce il rischio di patologie materne come diabete e preeclampsia ed è associata ad un travaglio più veloce.
Ovviamente esistono dei casi in cui invece l’attività fisica è sconsigliata (ad esempio minaccia di aborto, minaccia di parto prematuro, placenta previa) per cui sarà importante discuterne con il proprio curante.
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