Autopalpazione del seno.
Il tumore al seno è il tumore più diffuso nella popolazione femminile. Oggi esistono valide terapie per combatterlo ma per il successo di tali terapie è fondamentale una diagnosi precoce.
Tra gli esami di screening, troviamo la mammografia e l’ecografia mammaria; la frequenza dello screening varia a seconda dell’età della donna e della familiarità per tumore mammario.
Seppure non sia riconosciuto come un esame di screening, l’autopalpazione del seno è uno strumento prezioso che può anche salvare la vita.
Viene raccomandata dai 20 anni in poi ed andrebbe eseguita una volta al mese.
Nelle donne in menopausa può essere eseguita in qualunque giorno, invece nelle donne con ciclo mestruale va eseguita subito dopo la fine delle mestruazioni. In tale periodo infatti, diminuisce la stimolazione del seno da parte degli ormoni e si riduce quindi la tensione mammaria, che potrebbe creare un inutile allarmismo a causa di una maggiore nodularità del tessuto mammario.
L’esame inizia con una ispezione delle mammelle davanti allo specchio, sia frontale che di profilo. Si inizia con le braccia distese lungo i fianchi per poi sollevarle .
È importante eseguire periodicamente l’esame per imparare a conoscere il proprio seno e quindi poter valutare la comparsa di alterazioni della forma, la presenza di alterazioni della morfologia del capezzolo, irregolarità nel profilo dei seni (gonfiori o retrazioni).
Inizia poi l’autopalpazione delle mammelle.
Si consiglia di piegare il braccio destro dietro la nuca e cominciare a palpare delicatamente e pazientemente la mammella destra con la mano sinistra e le dita tese, dall’esterno verso il capezzolo, per identificare eventuali noduli, indurimenti.
Ripetere poi la stessa cosa sul seno sinistro usando la mano destra. Controllare anche il cavo ascellare e strizzare leggermente i capezzoli per valutare se ci siano secrezioni.