La sindrome dell’ovaio policistico (PCOs) è una diagnosi molto frequente nelle giovani donne, ma vedremo nel corso dell’articolo come spesso tale diagnosi sia errata in tale fascia di età.
Intanto qualche cenno sulle caratteristiche cliniche della PCOs e sulle sue cause.
La PCOs è un disturbo endocrino molto frequente che colpisce dal 7 al 10% della popolazione femminile in età fertile, caratterizzata da irregolarità mestruali e iperandrogensimo.
Le irregolarità mestruali consistono in oligomenorrea, cioè cicli molto distanziati tra di loro, e anovulazione (cioè mancata ovulazione).
L’ iperandrogenismo (cioè aumento della quota di ormoni maschili) si manifesta con acne, irsutismo e alopecia. A livello ovarico è possibile riscontrare con l’ecografia una morfologia policistica ed un aumentato volume.
Nel tempo spesso si associa ad insulino-resistenza ed obesità. Può portare ad infertilità e, in età avanzata, a diabete e problemi cardiovascolari. La sintomatologia può essere variabile sia nelle forme che nella gravità.
Le cause sono molteplici, associandosi fattori genetici e fattori ambientali. La familiarità per diabete e malattie cardiovascolari aumenta il rischio.
Secondo alcuni studi il processo inizia già nell’utero materno. La prematuritá e il basso peso alla nascita aumentano nelle bambine il rischio di sviluppare la sindrome dell’ovaio policistico.
I bimbi che nascono sottopeso tendono infatti a recuperare più velocemente peso, aumentando velocemente la loro quota di tessuto adiposo (grasso). Se l’aumento di peso continua anche negli anni della prepubertà tale grasso acquisisce una sorta di stabilità, che lo rende quindi più pericoloso, nel senso che rappresenta un fattore di rischio per diverse malattie.
Il sovrappeso infantile è quindi un importante fattore di rischio indipendente per diverse patologie, tra cui la sindrome dell’ovaio policistico, che a sua volta aumenta il rischio di sindrome metabolica (diabete, malattie cardiovascolari) .
La terapia più efficace è un corretto stile di vita fin dall’infanzia. Fondamentale nella bambina ma anche nella adolescente una alimentazione sana (cercando quindi di mantenere un corretto peso) e un esercizio fisico regolare.
La sindrome dell’ovaio policistico in adolescenza
I sintomi della PCOs iniziano a manifestarsi in adolescenza con caratteristiche simili a quelle della donna adulta, ma la diagnosi è più difficile in quanto nelle adolescenti alcuni sintomi quali la irregolarità mestruale e la presenza di acne sono molto diffusi e spesso non patologici.
Per cui i criteri diagnostici in tale fascia di età sono più stretti.
Nella mia esperienza ho visto moltissime ragazze etichettate come “ovaio policistico ” che non lo erano affatto.
In adolescenza si parla di cicli irregolari quando, dopo almeno due anni dalla prima mestruazione (menarca) il ciclo dura mediamente più di 45 giorni.
L’acne adolescenziale nella sindrome dell’ovaio policistico è severa.
La diagnosi ecografica in età adolescenziale è poco utile in quanto molto spesso in tale fascia di età le ovaie hanno fisiologicamente un aspetto multifolllicolare e un volume aumentato che può portare soprattutto nelle ecografie transaddominali (esterne) a diagnosi errate (Pena A 2020).
In altre parole, la diagnosi di PCOs in adolescenza è difficile e spesso sovrastimata.
La diagnosi andrebbe fatta da un medico esperto, non prima dei due anni dopo il menarca ed in presenza di cicli irregolari e segni clinici evidenti di iperandrogensimo (acne severa e/o irsutismo). Devono essere presenti più criteri contemporaneamente per fare diagnosi di PCOs (Camina et al 2010, Pena A 2020)
Evitare sovradiagnosi è importante in quanto altrimenti si rischiano terapie non necessarie e falsi allarmi. D’altra parte è importante individuare i casi reali perché una sottodiagnosi può essere pericolosa in quanto, agendo per tempo, si possono ridurre problemi futuri sulla fertilità e la salute.
Sarà importante in queste ragazze modificare lo stile di vita (dieta, minore sedentarietà, esercizio fisico, strategie comportamentali).
E nelle ragazze sovrappeso sarà prioritario ridurre il peso.
Esistono poi terapie farmacologiche che vanno valutate caso per caso (estroprogestinici, metformina, inositolo, acido alfa lipoico).
Per prenotare una visita vai sulla sezione “Contatti“