Vitamina D: un aiuto nella lotta contro il Covid-19. La vitamina D è essenziale per la salute dello scheletro.
Serve ad assorbire il calcio, elemento prezioso per avere ossa forti.
Il nostro organismo si rifornisce di questa vitamina attraverso due vie: con l’assunzione di alimenti prevalentemente di origine animale e soprattutto attraverso la sintesi che opera la nostra cute quando è esposta al sole (in questo secondo caso è un vero e proprio ormone).
E’ ormai noto che le azioni di questa vitamina sono molteplici e che una sua carenza è implicata nello sviluppo di alcune malattie croniche.
Questa vitamina sembrerebbe potenziare inoltre le difese immunitarie, regolando le risposte antinfiammatorie in caso di malattie respiratorie.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i livelli nel sangue di 25-OH-vitamina D (25OHD) sono correlati all’infezione da COVID-19 e che il deficit di questa vitamina potrebbe essere associato a un aumentato rischio di contrarre l’infezione e di sviluppare le forme gravi.
In una ricerca condotta presso l’Università di Padova sono state somministrate alte dosi di vitamina D a pazienti anziani, con COVID-19 e con comorbidità, ovvero con altre malattie come patologie cardiovascolari, broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza renale cronica, malattia neoplastica, diabete mellito, malattie ematologiche e malattie endocrine.
Nelle persone trattate con vitamina D (Colecalciferolo) il rischio di andare incontro a terapia intensiva e/o decesso era ridotto di circa l’80% rispetto ai non trattati.
Uno studio iraniano ha mostrato come livelli ottimali di vitamina D (25OHD ≥ 30 ng/mL) si associno a ridotta gravità delle manifestazioni cliniche da SARS-CoV2 (coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave).
Questa vitamina, inoltre, svolgerebbe un’azione di prevenzione contro il COVID-19 (in termini di negativizzazione ed evoluzione benigna della malattia in caso di infezione), soprattutto nei soggetti anziani, fragili e istituzionalizzati.
Aumentare i livelli di vitamina D potrebbe pertanto ridurre l’impatto del COVID-19, soprattutto nelle popolazioni dove i livelli sono in genere scarsi.
La vitamina-ormone del sole (la maggior quota di vitamina D presente naturalmente nel nostro organismo si forma sulla cute per irraggiamento solare), potrebbe essere una valida alleata nella lotta al COVID-19 in modo particolare per le persone fragili.
Gli anziani, le persone affette da multi patologia o in generale tutti coloro con livelli insufficienti per scarsa esposizione solare, potrebbero beneficiare del trattamento con questa vitamina.
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