Noi, le nostre città, i virus e le variazioni climatiche Dott.ssa Claudia Brufani Specialista in Endocrinologia e Diabetologia a Roma
Esiste qualche correlazione tra le attuali alterazioni climatiche e la diffusione dell’infezione da Covid-19 ?
Negli anni ‘50-‘60 del secolo scorso la popolazione mondiale era di poco superiore ai 3 miliardi e l’aspettativa di vita era di circa 50 anni.
Negli anni successivi l’aspettativa di vita è rapidamente aumentata, soprattutto nei paesi sviluppati, in molti dei quali supera gli 80 anni. Si è accresciuta, anche in conseguenza di ciò, la popolazione mondiale. Al momento si avvicina agli 8 miliardi.
Il tasso di crescita annuale è ormai intorno agli 80 milioni.
Le cause dell’aumento dell’aspettativa di vita sono varie: l’organizzazione ospedaliera, l’igiene, l’alimentazione, il riscaldamento invernale, la riduzione delle ore lavorative, i farmaci.
Gli antibiotici hanno dato un contributo fondamentale. In passato la causa principale di mortalità erano le infezioni batteriche, oggi spesso debellate dagli antibiotici.
I farmaci cardiovascolari, in tempi successivi, hanno dato il loro importante contributo nell’aumentare l’aspettativa di vita.
Noi, le nostre città, i virus e le variazioni climatiche
L’aumento della popolazione umana e degli animali degli allevamenti, i cambiamenti degli stili di vita hanno portato a una alterazione del rapporto tra anidride carbonica e ossigeno, a favore della prima.
L’anidride carbonica, attraverso il cosiddetto effetto serra, diminuisce la diffusione del calore terrestre più dell’ossigeno, con conseguente riscaldamento del clima terrestre.
Le modifiche dello stile di vita, l’aumento della popolazione mondiale, la nascita di grandi agglomerati urbani hanno favorito la diffusione delle infezioni virali.
I virus in genere iniziano il loro percorso partendo dai pipistrelli, soprattutto dalla volpe volante (un pipistrello di grandi dimensioni), per poi passare a un animale intermedio o direttamente all’uomo. L’invasione umana di territori, che una volta erano il regno di animali selvaggi, facilita il passaggio dei virus da animali a uomo.
Noi, le nostre città, i virus e le variazioni climatiche
Oggi i virus non viaggiano più solo sulle ali degli animali, ma volano più velocemente su quelle di un aereo, avendo infettato individui che, spesso senza saperlo, li portano a spasso da un continente all’altro.
I grandi centri urbani rendono poi, con il loro sovra affollamento e la loro attività lavorativa frenetica, più frequente il passaggio del virus da uomo a uomo, passaggio che è molto meno probabile nei piccoli centri.
A partire dal 2010 si è assistito a un’inversione della distribuzione della popolazione mondiale. Prima di tale anno la maggior parte della popolazione mondiale viveva in un ambiente rurale e un numero minore di individui viveva nelle città.
Il 2010 ha segnato l’anno dell’inversione, con un progressivo crescente numero di individui che vive nelle città, superiore a quello degli abitanti delle aree rurali. La metropoli di Chongqing in Cina oggi conta fino a 32 milioni di abitanti.
Noi, le nostre città, i virus e le variazioni climatiche
Appare facilmente ipotizzabile pertanto che i due grandi problemi che stiamo affrontando, la pandemia e le alterazione climatiche, abbiano come concausa l’aumento incontrollato della popolazione, prevalentemente nei centri urbani.
Oggi si parla di Urban Health: la salute del cittadino come obiettivo congiunto dell’attività di sindaco, architetto e medico.
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