Acanthosis Nigricans: quella striscia nera sul collo
L’Acanthosis Nigricans è una manifestazione della pelle caratterizzata da aree del corpo iperpigmentate e ruvide che compaiono tipicamente a livello delle pieghe cutanee (collo, ascelle, inguine).
La pelle si presenta ispessita e di colore più scuro (dal brunastro al nero) rispetto alle zone circostanti.
L’aspetto più tipico è una striscia nera alla base del collo in sede posteriore, nei casi più conclamati con estensione anteriore.
La pelle colpita ha un aspetto simil sporco, una consistenza ruvida con elevazione minima simile a una placca, può mostrare accentuazione dei dermatoglifi (linee cutanee).
Talvolta in maniera inopportuna la striscia nera sul collo viene interpretata come una zona del corpo sporca che necessita di un lavaggio più frequente e aggressivo (comportamento che deve essere scoraggiato in quanto può causare ispessimento della cute e peggioramento dell’iperpigmentazione).
Non si tratta di una malattia della pelle (non è contagiosa o dannosa), ma è un’importante spia di un’ampia varietà di disturbi metabolici ed endocrini (raramente genetici, familiari, maligni o legati a farmaci) caratterizzati quasi sempre da insulino-resistenza e iperinsulinemia (aumento di insulina nel sangue).
Livelli elevati di insulina nel sangue sembrerebbero stimolare la proliferazione delle cellule della pelle.
La distribuzione predominante di Acanthosis Nigricans nelle pieghe della cute suggerisce poi un ruolo contributivo dell’attrito e dell’irritazione delle aree interessate.
L’obesità, il diabete tipo 2, la sindrome dell’ovaio policistico e la sindrome metabolica sono tra i disturbi più frequentemente associati ad Acanthosis Nigricans .
La manifestazione cutanea (la striscia nera sul collo) è caratteristica dei giovani e comunque degli adulti con età inferiore ai 40 anni con problematiche metaboliche.
In modo particolare gli adolescenti con eccesso ponderale possono frequentemente presentare Acanthosis Nigricans: all’iperinsulinismo caratteristico dello sviluppo puberale (quella tempesta ormonale che segna il passaggio dalla vita infantile a quella adulta), si somma l’insulino-resistenza legata all’eccesso ponderale.
Acanthosis Nigricans si riscontra quasi nel 90% di giovani puberi adolescenti con diabete tipo 2.
Nella sindrome dell’ovaio policistico, un comune disordine che colpisce le adolescenti e le donne adulte in età riproduttiva, può essere un marker di aumento del rischio di anomalie endocrine e metaboliche.
Studi scientifici hanno evidenziato che tra le donne con sindrome dell’ovaio policistico, la presenza di Acanthosis Nigricans è associata a tassi più elevati di testosterone, resistenza all’insulina, dislipidemia, aumento dell’indice di massa corporea e del rischio di sviluppare intolleranza glicidica e diabete conclamato.
Non è in genere indicato un trattamento specifico, ma la gestione terapeutica della condizione medica di base, può ripristinare la normale pigmentazione delle zone cutanee interessate.
In particolare, se la comparsa delle manifestazioni della pelle è connessa all’obesità, la gestione del peso rappresenta una componente fondamentale del trattamento: dieta, stile di vita corretto e quando necessario farmaci insulino-sensibilizzanti che contribuiscano a ridurre l’insulina, possono anche aiutare a prevenire e migliorare l’acanthosis nigricans.