Invecchiamento, Dieta Anti Stress Ossidativo e Longevità
Per aspettativa di vita si intende il numero di anni che in media vivranno gli attuali neonati.
L’aspettativa di vita è aumentata negli ultimi 70 anni nei paesi occidentali di 30-40 anni. Era di 50 anni nel 1950. È adesso di 80-90 anni.
In Italia attualmente l’aspettativa di vita è 83-84 anni per gli uomini, 86-87 per le donne.
Il paese più longevo è il Giappone, dove l’aspettativa di vita sfiora ormai i 90 anni.
Quali le motivazioni di un fenomeno così vistoso ed eccezionale per la storia dell’uomo?
L’igiene, soprattutto nei luoghi di cura, ha avuto un’importanza fondamentale. I farmaci hanno dato il loro contributo.
Osservando l’andamento della curva dell’aspettativa di vita del secolo scorso, si nota una brusca impennata negli anni 60 e una seconda impennata, meno pronunciata, 20 anni dopo.
Il primo incremento coincide con l’introduzione nella pratica clinica degli antibiotici.
In passato le cause principali di mortalità erano le infezioni batteriche, soprattutto quelle delle vie respiratorie.
Il secondo incremento della curva è legato alla scoperta e all’uso dei farmaci cardiovascolari.
Altri fattori importanti sono la migliore nutrizione, la riduzione delle ore lavorative, il riscaldamento delle abitazioni, l’attività sportiva.
Molto rimane ancora da fare, anche contro gli agenti infettivi.
Alcuni microbiologi si attendevano una pandemia non di tipo virale, ma causata da ceppi batterici resistenti agli antibiotici oggi disponibili.
L’attuale pandemia purtroppo ci ha mostrato che contro i virus, soprattutto gli RNA-virus, siamo ancora quasi del tutto indifesi.
L’aumento della durata della vita comporta in qualche modo un ritardo dell’invecchiamento.
Perché l’organismo invecchia?
È un processo molto complesso, che solo in parte riusciamo a comprendere.
Una delle ipotesi più importanti riguarda la funzione dei telomeri.
I telomeri sono la parte terminale, non codificante, dei cromosomi. La loro funzione è quella di stabilizzare la conformazione (per semplificare la struttura spaziale) dei cromosomi.
Con l’invecchiamento cellulare i telomeri si accorciano, destabilizzando strutturalmente i cromosomi.
Altre teorie sull’invecchiamento prendono in considerazione gli errori, non riparati, nella duplicazione del DNA, nella sua trascrizione e nella sintesi proteica, da cui originano proteine afunzionali.
La perdita di efficienza del sistema immunitario, provata sperimentalmente, è sicuramente un fattore che accompagna l’invecchiamento.
Sono state prese in considerazione varie altre disfunzioni, ma, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile intervenire per modificarle.
Vi è una eccezione, sulla quale si può almeno in parte, intervenire: lo stress ossidativo.
È un fenomeno provocato dai famigerati ROS, le specie reattive dell’ossigeno che tanto danneggiano l’organismo.
Le nostre cellule, per produrre l’energia indispensabile per le loro funzioni, ossidano (impropriamente bruciano) carboidrati, acidi grassi e, in caso di necessità, amminoacidi. Il comburente è l’ossigeno.
L’ossigeno è una specie chimica pericolosa, in quanto per la sua struttura elettronica, ha una forte tendenza a strappare elettroni ad altri atomi e molecole, generando spesso radicali reattivi.
La vita animale è possibile perché la natura ha realizzato una serie di sistemi antiossidanti, che perdono parte della loro efficienza con l’invecchiamento.
Il Giappone è il paese più longevo del mondo. Fra gli abitanti delle sue isole, e in particolare le isole Okinawa, vi è la più alta percentuale di ultracentenari nota.
Sono state eseguite ricerche volte a esaminare se gli abitanti di queste isole avessero delle caratteristiche genetiche distintive, ma, almeno per ora, non sono emerse particolarità.
È risultato invece che questi individui mantengono, anche in vecchiaia, interessi e rapporti sociali validi, si alimentano soprattutto con cibi di origine marina.
Nel mare sono presenti alghe, molluschi e pesci con un alto contenuto di carotenoidi antiossidanti. Tra queste sostanze vi è la “ASTAXANTINA”, prodotta da alghe verdi e ritrovata anche in vari molluschi e pesci che la hanno assunta attraverso la catena alimentare marina.
Il particolare colore rosa del salmone è dovuto alla presenza di Astaxantina.
L’astaxantina è il più potente antiossidante di origina vegetale conosciuto.
I prodotti della sua ossidazione sono degli “omega-3”, ovvero acidi grassi a lunga catena con un doppio legame nella posizione 3-4. Sono grassi polinsaturi considerati essenziali perché l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli. Devono quindi necessariamente derivare dalla dieta, da vegetali e pesce.
Non possiamo arrestare l’invecchiamento e, probabilmente non saremo mai in grado di farlo, ma possiamo rallentarlo attraverso un adeguato stile di vita.
Una dieta salutare ricca di antiossidanti provenienti dal mondo vegetale e marino potrebbe essere la strada per contrastare lo stress ossidativo alla ricerca della longevità.