Tirzepatide: doppio agonismo recettoriale e perdita di peso record in soggetti con eccesso ponderale. Dott.ssa Claudia Brufani specialista in endocrinologia e diabetologia a Roma.
Lo studio clinico SURMOUNT-1 recentemente presentato al congresso annuale dell’American Diabetes Association e contemporaneamente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The New England Journal of Medicine, ha mostrato dati sorprendenti mai ottenuti prima con un farmaco per il trattamento dell’obesità.
Tirzepatide somministrato sottocute una volta a settimana, in soggetti con obesità e sovrappeso, associato a un intervento sullo stile di vita con pasti sani ed equilibrati, attività fisica regolare, ha determinato dopo 72 settimane di trattamento una perdita del 21% del peso corporeo iniziale al dosaggio di 15 mg.
Un terzo degli individui trattati con Tirzepatide 15 mg a settimana ha perso almeno il 25% del peso basale, un calo ponderale paragonabile a quello ottenuto con gli interventi di chirurgia bariatrica.
Guardando i dati in un altro modo si evince che il peso medio all’inizio dello studio era pari a 105.6 Kg nel gruppo Terzipatide 15 mg a settimana. Al termine dello studio, dopo 72 settimane, la perdita di peso media era di 23.6 Kg.
I vecchi farmaci antiobesità attualmente approvati dalla Food and Drug Administratin (FDA) negli Stati Uniti inducono mediamente una riduzione di peso del 3-9%. Al contrario un farmaco antiobesità approvato più recentemente dalla FDA e di prossima introduzione anche sul mercato italiano per il trattamento dell’obesità, la Semaglutide, determina una riduzione del peso del 12%.
La spiegazione del grande successo di Tirzepatide nell’indurre un così importante calo ponderale, nettamente superiore a quello ottenuto con gli altri farmaci sta nel suo meccanismo di azione farmacologica. I farmaci antiobesità di attuale largo impiego, utilizzati inizialmente per il trattamento del diabete tipo 2, agiscono come agonisti recettoriali del “Glucagon-Like Peptide 1” (GLP-1), un ormone prodotto dall’intestino in risposta all’introduzione di cibo in grado di controllare il senso di fame.
Tirzepatide attiva oltre al recettore del GLP-1, una seconda via quella del Glucose-dependent Insulinotropic Polypeptide (GIP), un altro ormone prodotto in risposta ai nutrienti ingeriti.
Tirzepatide è un doppio agonista recettoriale e in questa sua doppia azione risiede la potenza superiore nel modulare il bilancio energetico.
Numerose sono pertanto le aspettative riposte in questo farmaco, di efficacia superiore, senza precedenti nella farmacologia dell’obesità e con un rassicurante profilo di sicurezza, laddove le sole modifiche dello stile di vita abbiano fallito nel trattamento dell’eccesso ponderale.
Al momento Tirzepatide è approvato da FDA per il trattamento del diabete tipo 2, non è ancora in commercio in Italia.
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