La Traumatologia dello Sport.
I traumi sportivi sono comuni fra gli atleti e le persone che praticano sport, anche se alcune lesioni, tradizionalmente considerate traumi sportivi, possono interessare persone che non ne praticano.
La partecipazione agli sport comporta sempre il rischio di lesione.
I muscoli e legamenti si lacerano quando vengono sollecitati con forze eccessive rispetto alla loro resistenza meccanica. Ad esempio, si possono danneggiare se sono troppo deboli o tesi per l’esercizio in corso. Le articolazioni sono più esposte al danno quando i muscoli e i legamenti che le sostengono sono indeboliti, come dopo una distorsione.
Le differenze strutturali di ciascuno possono rendere un soggetto predisposto ai traumi sportivi, sollecitando in modo non uniforme varie parti del corpo. Ad esempio, se gli arti inferiori sono di diversa lunghezza, forze di entità diversa vengono applicate su anca e ginocchio esercitando una maggiore sollecitazione su una parte del corpo.
Un’eccessiva pronazione, ossia l’inclinazione del piede sul lato interno dopo l’impatto al suolo, può causare dolore a carico del piede e del ginocchio. Un certo grado di pronazione è normale e previene le lesioni distribuendo l’impatto sul piede in modo omogeneo.
Il problema opposto, una scarsa pronazione, può verificarsi in soggetti che hanno le caviglie rigide. In questi casi, i piedi presentano un arco plantare molto alto e non assorbono l’impatto in modo adeguato, aumentando il rischio di piccole crepe ossee (fratture da stress) dei piedi e delle gambe.
In genere i traumi sportivi possono essere divisi in quattro categorie:
- Usura
- Traumi da impatto (ad esempio cadute e contrasti)
- Fratture e lussazioni
- Distorsioni (lesioni ai legamenti) e stiramenti (lesioni ai muscoli)
Il Dr. Francesco Melaragni è specializzato in Traumatologia dello Sport.